venerdì 9 aprile 2010

Samela 5-4 Letteratura e Impegno: Emilio Villa

Il problema dell´impegno
Ho inserito nel link un blog mio (etica della lettura/ etica da leitura) in cui ci sono molte immagini di Villa, il poeta di cui parlo. Nel blog metto anche il mio intervento.
RELAZIONE (parziale) di Samela, 5 abrile 2010
In principio c´è un contrasto tra impegno e letteratura. In principio, l´impegno è storicamente legato allo scrittore francese Sartre e a una concezione dell´intellettuale impegnato, una vera e propria missione in rapporto alle problematiche della società. C´è in questo una visione illuminista , della difesa della scienza e della conoscienza e del suo ruolo nella società. In rapporto a questo, la letteratura sta dentro al contesto della società, pertanto sembra in tutto e per tutto completamente influenzata dalla società: per es.: la questione della lingua usata è datata (cioè deriva da un determinato moemnbto storico). Le spinte sociali, economiche, culturali nellúno o nell´altro senso, influiscono certamente sulla tematica della letteratura, sul modo di produzione e diffusione dei libri e ha altri significativi effetti. In Italia, questo impegno è stato particolarmente forte nel Secondo Dopoguerra, con nomi come Vittorini ma anche Italo Calvino e poi Pierpaolo Pasolini e, sopratutto, nel cinema neorealista.
Ma – questa é la mia obiezione – non c´è un´influenza esterna, per quanto forte possa essere, che determini le trame interne del testo, le sue filigrane, le sue tessiture. Un testo, infatti, è sí prodotto di uno scrittore, che in precedenza pensa e cerca di mettere per iscritto (o sul computer) le sue idee. Ma una volta scritto e pubblicato (e editato in internet) il testo cessa di appartenere all´autore. Ci sono dei teorici, Foucault e Barthes che hanno sostenuto che l´autore è morto, nel senso ch non influisce più sull´interpretazione del testo. In questo senso, la lettura del testo non dipende dal contesto (dalla società, dalla storia) ma dagli elementi interni al testo. Il lettore é l´secutore del testo e, naturalmente, pensando il testo come una partitura, è al lettore che ticca dare una particolare lettura del testo, eseguirlo in questo o quel senso.

Cos`è la letteratura (tra le varie definizioni possibili, naturalmente!). La letteratura comunica al lettore un´esperienza nuova, una esperienza che è stata prodotta da uno scritore che per la prima volta ha elaborato un testo per rappresentare quella determinata esperienza nuova. Perché se uno scrittore rappresenta (cioè scrive su) un´esperienza già vecchia, già ripetuta: in questo caso ciò che emerge è un testo ripetuto, un calco, un plagio, uno stereotipo, un cliché. Il testo che emerge é un testo debole, che puó anche essere letto da un pubblicoi grande, ma che tendenzialmente non verrà riletto e verrá dimenticato.
Il testo che comunica una esperienza nuova e radicale deve essere rappresentato da una nuova "faccia": cioè deve essere rappresentato da un testo con caratteristiche linguistiche essenzialmente nuove. Il testo è una macchina narativa (con sue figure e strutture interne estremamente complesse), un´opera ingegnosa che permette al lettore - ´potenzialmente – di rivivere l´ esperienza originale. Un testo forte, per questo, è capace sempre di ritornare a eseguire il suo potenziale originale.
Nella mia conferenza ho cercato di presentare il poeta Emilio Villa, uno dei più grandi poeti italiani che sia mai esistito. E ho mostrato come Villa non ha aderito a tre movimenti importanti: quello ermetico (fra la Prima e la seconda grande guerra). Quello neorealista, che è un movimento importante del secondo Dopoguerra (dopo il 1945, essenzialmente) e, finalmente,quello della neo-avanguardia,del 1963. Villa é stato contro, o meglio: si é messo in disparte, non ha aderito. Ma la forza della sua poesia, della sia critica d´arte, della sua grafica é stata enorme ed ha veramente rivoluzionato una serie di concetti.

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