mercoledì 30 marzo 2011

Jéssica cassemiro e Mariana Braga - Il problema della lingua 14/03/2011

La questione della lingua è decisiva nella storia italiana e si può dire anche che la storia italiana è strettamente legata ad eventi linguistici e culturali (come per tutti i paesi, ma in maniera più accentuata).
Prima dell’unificazione, il territorio che oggi si chiama Italia (la penisola italiana) era diviso in diverse regioni. In ogni regione si parlava un dialetto diverso. Nel 1861 l’Italia è stata unificata e immediatamente è stato imposto l'italiano come lingua ufficiale. Finalmente, la dittatura fascista (1922 – 1943), há voluto influire sull´uso del dialetto (proibendo il tu e istituendo il voi, inoltre proibendo Le parole straniere).
Ci sono due stereotipi che hanno favorito la scelta della Lingua Italiana come lingua ufficiale: uno è Dante Alighieri in quanto padre della lingua ed il secondo è che la Lingua Italiana ha come base il fiorentino, il dialetto di Firenze. In realtà, come tutti gli stereotipi, contiene una parte autentica e uma parte eccessiva. Dante è stato lo scrittore che com mezzi potenti (linguistici, poetici, culturali) ha messo insieme um impasto di lingue, la cui base era il Fiorentino, ma che utilizzava molti elementi (lessicali, grammaticali) di altre lingue regionali o dialetti della sua epoca. É effettivamente um padre della língua, Ed há nella cultura italiana um po´ questa funzione quase psicanalítica. Il fiorentino è effettivamente la base della nuova língua italiana, scelta nel 1861, ma all´epoca di questa scelta, la língua “nazionale” differiva abbastanza dal Fiorentino, che era divenuto um “dialetto”.
Nel 1300 circa, Firenze era la città più importante, si può dire (esagerando un po´) la capitale del mondo (cioè almeno d´Europa) perchè aveva le manifatture più avanzate (rpdoduzione pré industriale). Le prime banche sono nate lì, l’architettura era molto sviluppata, l’arte era avanzata (Giotto già antecipava la prospettiva), inoltre si puó dire che la vita a Firenze in questo periodo è molto simile al mondo contemporâneo o comunque molto meno lontana dalle nostre abitudini, daí nostri gusti, dalla nostra percezione. Come esempio abbiamo l’opera maggior di Boccaccio, il Decameron, dedicato alle donne (non più alle muse), con la presenza di temi erotici, ma anche di temi culturali molto rilevanti (la convivenza delle varie religioni) , la questione del commercio, i viaggi e le avventure....
Ci sono due condizioni che permettono uma maggiore diffusione della creazione artística (pittura, scultura, musica, architettura): la tradizione artistica e la circolazione del denaro per finanziare l’arte.

________________________

Dialetto: una struttura linguistica complessa, con grammatica, lessico ed ortografia che non possiede molta letteratura e non è riconosciuta da uno stato.

Idioma proprio di una determinata comunità, caratterizzato dall'ambito geografico relativamente ristretto, dall'uso perlopiù orale e da particolari funzioni comunicative (può anche essere adottato in espressioni letterarie raffinate). Tale caratterizzazione risulta evidente dal confronto con la cosiddetta “lingua” o “lingua nazionale”, proveniente dalla stessa famiglia, ma assurta storicamente a un ruolo più esteso e complesso, anche istituzionale (è il caso dei dialetti italiani rispetto alla lingua italiana) http://dizionari.corriere.it/dizionario_italiano/D/dialetto.shtml

Nessun commento:

Posta un commento