mercoledì 30 marzo 2011

Relazione Bismarck 28-03-2011: la scelta tra i due dialetti

Nel 1494 Carlo VIII di Francia è entrato nella penisola con venti mila mercenari svizzeri e tedeschi . Nel 1527 Carlo V invade la penisola e distrugge Roma, “Sacco di Roma”. Come è conosciuto l´episodio. La conclusione è che il nord d’italia viene dominato dalla Francia e il Sud dalla Spagna. Con la crisi del 1500 e con l´insieme delle invasioni viene dimenticata la proposta dell’unificazione della lingua italiana, perché l´unificazione política appare più lontana che mai. Nel 1602 sorge l´Accademia della Crusca. Da crusca, la parte che si toglie dal chicco di grano e che non viene usata per il pane. Metafora della purificazone della lingua, i fondatori fiorentini della Accademia. della crusca volevano purifcare la lingua italiana da ogni termine ritenuto ''infangante'' perchè straniero, o creato dal volgo. Si voleva conservare l’idea dell’ unificazione della lingua ma non c´era appoggio político. Sorge un paradosso : esisteva una discreta tendenza all´unificazione, poiché Dante aveva dimostrato che era possibile, perché il fiorentino aveva un prestigio internazionale grande e perché “l´italiano” veniva reputato una lingua forte che si appoggiava a una cultura forte (che aveva a sua volta una base económica fortissima). Al momento dell´unificazione (1861) si sono presentate due possibilità: la scelta di una città con grande influenza artistica come Firenze ossia la scelta del dialetto fiorentino come lingua per il nuovo stato italiano o la scelta di una mescolanza di dialetti per potere procedere più “democraticamente”. con lingua. Isaia Ascoli, un lingüista, difende la scelta di una mescolanza lingüística democratica mentre Alessandro Manzoni lotta per la scelta del fiorentino. Manzoni ha scritto un suo romanzo storico nel 1827, e lo ha scritto in “lombardo”: il titolo è I promessi sposi (Os noivos). Nel 1842, Manzoni ne ha pubblicato una versione in fiorentino e ha fatto un dizionario. È possibile dire che la scelta del fiorentino era allora probabilmente irreversibile. Però occorre aggiungere che è stata imposta con estrema violenza. Dopo l´unificazione del 1861 ci sono stati denomeni che hanno mostrato l´aggressività del nuovo regime: i professori d’ italiano sono stati dislocati a forza nelle varie regioni, per non parlare italiano. Il’brigantaggio meridionale’ iè stato un atto di ribellione del Meridione, bollato ingiustamente come rivolta criminale. E, infine, l´emifgrazione di milioni di persoene rtra il 1874 e il 1914 ha mostrato l´incapacità del nuovo stato.

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